Si tratta di un tipo di contratto abitativo molto vantaggioso dal punto di vista fiscale: infatti, il locatore paga solamente un 10% con la cedolare secca, con uno sgravo fiscale sull’IMU; il locatario, invece, non è soggetto al pagamento delle tasse di registro annuali e ha la possibilità di avere l’immobile a un prezzo molto conveniente. Tale tipologia contrattuale ha una durata di 3 anni + 2, ma non tutti i comuni sono obbligati per legge a stabilire un canone convenzionato (o concordato): sono infatti solamente quelli sopra i 16 mila abitanti (quindi i Comuni capoluogo di provincia e i Comuni confinanti con le aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo e Catania) a dover fornire tabelle comunali con le quali si può facilmente andare a calcolare il canone dell’immobile.